venerdì 6 aprile 2012

Misteri e suggestioni del Giovedi santo a San Benedetto Ullano

Le condizioni metereologiche sembravano incerte ma in serata il tempo si è stabilizzato il che ha consentito lo svolgimento di uno degli eventi più sentiti dalla comunità di San Bedetto Ullano: "la processione degli ecce homo". Si tratta di un rituale che si svolge il Giovedi santo, un evento che ha attratto nel tempo l'attenzione di antropologi ed etnologi per la peculiarità e originalità del suo svolgimento.

Con la processione si è ripetuto l’antico rito che coinvolge la totalità di questa piccola ma grande Comunità arberesh.
Constatiamo con compiacimento il fatto che questa tradizione sia stata innestata con successo tra i giovani sviluppando il turn over generazionale che è garanzia di mantenimento del rito.
Chi vive fuori per lavoro ritorna per partecipare a questa struggente funzione religiosa e chi non può essere presente fa sapere di essere profondamente amareggiato per l’assenza.
Le cose belle non possono e non devono sparire. La processione si svolge in vari momenti: apre il corteo la croce dell’Ecce homo portata da un fedele con in testa una casco di spine, seguono le statue degli "acciomari" che raffigurano le fasi salienti della Passione di nostro Signore. Chiude il corteo l’Addolorata vestita di nero.
La processione procede per le principali vie del paese con frequenti pause necessarie per intonare gli inni.
Si tratta de la "Passione" di Alessandro Manzoni, che viene intonata una strofa per volta da soli uomini in testa alla processione con un voce solista e un coro di accompagnamento.
 La processione segue il ritmo dato dagli squilli di tromba, quest'anno eseguiti da Dino, che normalmente si eseguono tra una strofe all'altra dando una cadenza funebre al rito.
Nelle retrovie con la Madonna ci sono le donne con mesti canti. Le statuine procedono nel mezzo portate dai bambini a saldare idealmente gli uomini e con le donne.
L'evento coinvolge l'intera comunità tuttavia ci piace menzionare i pilastri "storici" e quelli del "futuro" di questa manifestazione. I fratelli Moccia Guido e Rolindo, i fratelli Maio: Pascaluzzo e Libero con le nuove generazioni Massimiliano. Ismaele, Carlo , Pino e Gaetano Martino, Nuccio De Angelis,  Ettore Cribari, Franco Sabato, Santoro Giancarlo, Biagio Iulianello, Fabrizio Manes.
Il rito è stato officiato nelle sue liturgie dall'Archimandrita Donato Oliverio e da padre Giorgio.
Grazie e buona Pasqua di resurrezione a tutti.

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