venerdì 28 settembre 2012

I paesani sopravvivono alla crisi meglio dei cittadini


Avevo un buon amico a Milano
Non mi ha mai chiamato con il mio nome, mi chiamava "calabrese"
Mio nonno mi ha insegnato a vivere della terra
E il suo gli ha insegnato ad essere un uomo d'affari
Aveva l'abitudine di mandarmi le foto della vita notturna di Milano e io gli mandavo un po 'di vino fatto in casa

Ma è stato ucciso da un immigrato con un coltello a serramanico.
Per 50 Euro il mio amico ha perso la vita.
Fosse successo qua l'avremmo legato con una corda di salsiccia e messo in montagna a caricare legna.
Perché il paesano può sopravvivere, i paesani  possono sopravvivere.

liberamente tratto da  Hank Williams jr

mercoledì 4 luglio 2012

La fontana di Bitro: l'aria condizionata di Marri

In precedenza ci siamo occupati circa l’origine del nome Bitro ora vogliamo affermare come San Benedetto Ullano piace anche per i suoi posti straordinari. In questa occasione ci piace soffermarci sulla fontana di Bitro, Kroi Bitrit. Un tempo, ci raccontano gli anziani, era una risorsa idrica per il paese, ora vediamo più spesso qualcuno che si accosta per lavare la macchina. Non abbiamo nulla contro chi ne fa un uso improprio ma  ricordiamo che la sua acqua, oltre a levare la polvere delle macchine, ha un alto contenuto diuretico e serve anche per la pulizia dell’organismo! 

Inoltre d’inverno, sempre dai vecchi, apprendiamo che la chiamavano Siberia per il freddo della zona ma durante l’estate tutto diventa più bello e il posto dove sorge Kroi Bitrit è uno dei posti, se non il posto più fresco della zona, l’aria condizionata di Marri, da sempre...prima ancora che fosse inventa. Questo posto univa Marri e San Benedetto, aveva anche una funzione sociale, i Sambenedettesi arrivavano fino al Porto e poi allungavano verso Bitro e così la gente di Marri faceva altrettanto. Qui dopo dieci minuti di permanenza anche durante le serate più calde dopo un po’ ti viene un brivido e vorresti avere una maglietta.In altri termini senza salire in montagna il fresco ce l’hai a portata di mano, basta andare lì e c'è l'aria condizionata naturale e a costo zero.

Un posto che lo vogliamo raccomandare a tutti. Il più affezionato e Francolino Vozza che lo vediamo ogni giorno ristorarsi al fresco degli alberi che ne fanno di cornice alla fontana stessa.

Considerata la grande affluenza ci permettiamo di dare un paio di consigli:
1) parcheggiate bene le macchine che il posto potrebbe essere pericoloso
2) teniamolo pulito

martedì 19 giugno 2012

Tradizione dell'olio extravergine d'oliva

L’olio di oliva questo toccasana della cucina italiana. Se poi è extravergine ogni considerazione diventa superflua. L’ulivo, possiamo dire senza tema di smentita, è il re della macchia mediterranea, si presenta come un albero sempreverde elegante dai tratti contorti, nodosi, spesso scavato nel tronco per la sua vetustà.

E’ risaputo che una pianta può durare secoli e i suoi frutti , le olive,continuano a dare il prezioso liquido l’olio di oliva. Come tutte le cose preziose l’estrazione dell’olio rappresenta fasi molto elaborate. Bisogna tenere ben presente che una pianta per poter dare buoni frutti va curata sapientemente.

E’ soggetta a periodiche potature per mantenere l’albero sempre in forma, i rami in eccesso vanno eliminati per consentire una adeguata areazione, va mantenuta ad una certa altezza dal suolo, se la pianta va molto alta perde la forza necessaria e la produzione sarà più modesta. A novembre di ogni anno, i frutti sono pronti per essere raccolti, il contadino li guarda ed è contento se l’annata è stata buona, ma gli si legge anche un certo fastidio, sa infatti che l’oro verde giallo della campagna gli comporta non pochi sacrifici per la raccolta. Le giornate sono corte e spesso piovose, bisogna sbrigarsi a raccoglierle.
 Il punto giusto per la maturazione è giunto. Più le olive stanno appese all’albero  più il grado di acidità aumenta se  vuole l’olio extravergine bisogna sbrigarsi . Mi ricordo che 50 anni fa quando ero piccolo file di donne del mio paese venivano chiamate ad aiutare durante il raccolto per un compenso spesso in natura e davvero misero se si pensa che ci si recava nei campi per guadagnare un quarto di litro di olio per ogni tomolo di olive raccolte!
 L’ideale sarebbe raccoglierle con le scale uno ad uno c’è chi lo fa e raggiunge l’eccellenza molti si accontentano di batterle col fruste molto flessibile e lasciare cadere le ulive nelle apposite reti messe preventivamente a terra attorno agli alberi e poi raccolte e messe bei sacchi a trame larghe per consentire un’adeguata areazione o in cassette rigorosamente di plastica, quelle di legno contribuiscono ad ammuffire il frutto - nel giro di massimo 48 ore esse giungono al frantoio e qui si incomincia a parlare di olio. Anticamente queste venivano frammentate lasciate a riposo, a decantare mentre il prezioso liquido affiorava e veniva raccolto e messo nei recipienti con gravi perdite di tempo e anche di olio perché la maggior parte si disperdeva con l’acqua e con la sansa.

sabato 26 maggio 2012

Investitura di Donato Oliverio vescovo in streaming

Per permettere di seguire la celebrazione a tutti, in modo particolare agli anziani e agli ammalati che troverebbero difficoltà a partecipare alla celebrazione che durerà circa 4 ore, per essere vicini agli emigrati arbereshe in tutto il mondo, la Cerimonia sarà trasmessa in diretta televisiva su TELEUROPA NETWORK - TEN e in streaming sul sito dell'Eparchia www.eparchialungro.it

mercoledì 23 maggio 2012

Vecchi e Giovani


Dopo il diluvio spunta il sole è stato sempre così, è legge di natura e la natura non sbaglia mai.Che significa che la vita si rigenera e più il diluvio è violento e più il sole sorge prepotente.
Il sole sono i giovani ,è tempo ormai che questi si approprino del loro ruolo che la natura assegna loro.
Sta già accadendo lo si legge attraverso le manifestazioni che si stanno verificando in questi ultimi giorni e in queste ultime ore. I segnali di cambiamento ci sono tutti, bisogna allungare la mano e coglierli. Non è possibile pensare che a trent’anni si è ancora giovani, noi riteniamo che anche a venti ci sia una certa maturità in grado di prendere anche decisioni importanti. Non è così per tutti ma per una parte certamente si e ci sono testimonianze storiche. Rivolgendo lo sguardo alle altre nazioni le persone a quarant’anni vengono chiamati a reggere le sorti delle nazioni, delle grandi aziende multinazionali ecc. Dalle ultime elezioni amministrative sembra che un nuovo trend stia prendendo piede.
In Italia come a San Benedetto Ullano si coglie il vento della modernità e del cambiamento, è inevitabile, l’aria fresca rigenera. 
Non vogliano tuttavia essere fraintesi, si può essere giovani e moderni sempre a prescindere dall’età anagrafica, le eccezioni ci sono sempre, così come si diventa vecchi senza essere transitati dalla gioventù.
Noi esprimiamo comunque rispetto e ringraziamo le vecchie generazioni, che comunque hanno dato una parte importante alla società, ma diversi farebbero bene ad iscriversi ad una scuola di ballo e fare le serate nelle discoteche, combinerebbero meno danni e staremo tutti più tranquilli
Se non è così ditelo voi in altro modo.

sabato 12 maggio 2012

Don Donato Oliverio è Vescovo

Il Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, l'Archimandrita Donato Oliverio, è stato nominato Vescovo della Chiesa di Lungro.

Di recente era apparso un articolo sul nostro blog sul fatto che il nostro parroco fosse in pole position per la nomina a vescovo. E così è stato.
clicca qui per leggere l'articolo.
A sua Eccellenza Donato Oliverio vanno i nostri più sentiti auguri di buon lavoro pastorale. Facciamo suonare le campane a festa per questo evento che arricchisce enormemente le nostre comunità arbresh.  

domenica 6 maggio 2012

Le streghe dette Magare

La santa inquisizione , come si sa , oltre agli eretici, colpì duramente anche le streghe, in quanto affiliate del diavolo.

Negli anni bui del medioevo ma anche in tempi non lontani roghi in cui venivano bruciate le streghe non si contavano più. In molte città italiane ma anche in Europa e in America, capitava spesso che le maggiori piazze, di notte venivano illuminate da giganteschi roghi dove venivano bruciate le streghe.

Ma in quante erano queste streghe? Dati le numerose esecuzione nel giro di pochi mesi avrebbero dovuto sparire. E invece no, ci viene da pensare che quelle donne bruciate non erano vere streghe perché dopo ogni rogo, il loro numero non diminuiva dati gli effetti che procurati sulla gente comune.

Le streghe sono furbe, sono creature diaboliche che non si lasciano prendere e posseggono anche il dono dell’immortalità.

Da noi le streghe sono dette magare  ed erano abbastanza presenti nel nostro territorio. Attualmente non si registrano episodi loro attribuibili ma sappiamo che esistono ancora. La loro sede sono le castagne di Finuzzo nel territorio di Marri, un po’ più a monte di mbari i vashsave. E’ qui che si riuniscono e celebrano i loro riti Esse durante il mese di marzo, al fiorire della noce di Benevento che è la loro capitale, diventano particolarmente attive.

La gente del nostro paese tuttavia conosce i modi per renderle innocue. Sa che le loro vittime sono soprattutto i bambini che esse possono ghermire mentre, nel cuore della notte tutti dormono.Un metodo molto diffuso è quello di mettere fuori della porta un setaccio il piu grande possibile perché le magare prima di introdursi nelle case, attraverso il buco della serratura, devono contare tutti i buchi che si trovano davanti. Il setaccio di buchi ne ha parecchi e quindi perdono molto tempo prima di averli contati tutti, intanto si fa giorno e queste perdono tutti i poteri e se ne tornano a casa senza la preda. Anche i coltelli e i cani hanno la loro efficacia.

Uso pratico: se vi dovesse venire sotto mano una magara la dovete afferrarla per i capelli, una parte molto sensibile del loro corpo, questa vi domanderà che cosa state tirando e, se voi le rispondete capelli, questa si scioglie e scappa via, si dilegua. Dovete dire invece: "corde di campane!" In qualche modo le campane evocano un argomento religioso, poi sono abbastanza solide sicchè non esiste modo di scappare e al mattino quando riacquista le sembianze umane, vi può capitare addirittura di conoscerla e avere la sorpresa ché può essere anche una vicina di casa e quindi pure amica.

Oggigiorno sarà che i tempi sono cambiati ma anche loro si sono adeguate al cambiamento, non preferiscono più i bambini che data la loro età non hanno niente, vogliono gente vecchia piena di...soldi.

lunedì 23 aprile 2012

La fontana di Croy i Bitrit

La fontana di Croy i Bitrit si trova a Marri in un posto molto freddo d’inverno e abbastanza fresco d’estate per via di una corrente che parte dalla montagna e attraversa la valle lungo il fiume che scorre nelle immediate vicinanze.

Sarà l’aria fresca della notte, sarà la particolare conformazione dell’area alle pendici di un monte e la gola entro la quale scorre il fiume, che quando la percorri a piedi senti un brivido che ti passa per la schiena,.sarà anche la vicinanza del cimitero un centinaio di metri più a nord e sarà anche la vicinanza a mbari i vashsave che, in linea d’aria si trova a due o trecento metri sempre in direzione soprana. Chissa che sarà.

Sappiamo per certo che Bitri era un nobile albanese che, dopo l’insediamento nel territorio di Marri, siamo un popolo di emigranti, fu ucciso barbaramente da alcuni briganti per impossessarsi dei suoi averi. L’operazione non ebbe successo perché il suo tesoro era stato nascosto molto bene e i briganti non riuscirono a cavare dall'ignobile impresa nemmeno un quattrino.

L’omicidio fu compiuto proprio vicino ad una fonte.

La moglie di Bitro, nei giorni successivi a quelli dell’omicidio fece sistemare meglio l’aria e, dove sgorgava una sorgente di acqua, sistemò tutta l’area prospiciente. Corresse il corso della sorgente, costruì una fontana perché i viandanti, durante le calure estive, potessero ristorarsi all'ombra degli alberi. Con la fresca e salutare acqua per ricordarsi di quell'uomo, buon padre di famiglia, barbaramente ucciso per la cupidigia di alcuni balordi. Ecco quindi la fontana di Bitro

C’è chi asserisce che prima che arrivasse il progresso e cioè l’illuminazione pubblica qualcuno abbia visto presenze inquietanti durante le notti invernali, non ne siamo certi, da parte nostra non appena si verificherà una sospensione della pubblica illuminazione, ci recheremo sul posto, verificheremo e riferiremo.

Godiamoci la vita!

giovedì 19 aprile 2012

Dedicato agli emigranti

Sentiamo l’esigenza di rivolgere un caloroso saluto agli emigranti. Questa nostra terra ha conosciuto varie fasi di emigrazione e anche noi di questa pagina abbiamo una certa esperienza sia diretta che indiretta. Conosciamo molto bene il fenomeno per cui oltre al saluto ci corre l’obbligo di porgere un vivo ringraziamento per quello che hanno fatto e fanno quotidianamente.

Gli emigranti rappresentano la parte più sana di una nazione, sono capaci ad andare per terre sconosciute, dove si parla un’altra lingua e dove per essere accettati bisogna per forza esprimere delle capacità.
Non è possibile esternare negatività e piangersi addosso, dare continuamente responsabilità agli altri, sarebbe necessario che ognuno si renda conto delle proprie capacità e prendersi le relative responsabilità, ma queste cose solo pochi le sanno fare e gli emigrati tutti rientrano in questa categoria.
Negli anni si sono fatti conoscere nel mondo dando prova di grandi professionalità, carica umana che hanno fatto dell’Italia un paese stimato e rispettato.
Se anche la politica si fosse mossa con altrettanta determinazione, diremo che avremo un Paese veramente eccezionale.
Noi siamo fiduciosi che le cose si mettano per il meglio per questo rivolgiamo un accorato appello a tutte le persone capaci a prendersi le dovute responsabilità e dare un forte impulso alle istituzioni.
Facciamo finta di essere emigrati almeno per un giorno solo. Un modo anche risolvere il debito pubblico!

martedì 17 aprile 2012

Il cavallo e il diavolo


Nelle lunghe notti invernali , quando ancora la televisione non c’era,  le famiglie, dopo cena,  si riunivano intorno all’allegro focolare per ristorarsi al caldo che esso sprigionava. La cosa giungeva più  gradita ancora quando fuori ora la pioggia gelida sferzata dal vento altrettanto gelido colpisce i tetti delle case e picchietta contro i vetri delle finestre, ora la bianca coltre che copre ogni cosa!
Spesso si scambiavano le visite tra vicini, si sa che in compagnia il tempo passa più allegramente e così venivano trascorse le ore prima di andare a letto. Spesso il più intellettuale della compagnia, quello che riusciva ad attirare tutta l’attenzione, si metteva a raccontare le storielle e, soprattutto i bambini stavano a sentirle a bocca aperta. Si raccontava di lupi cattivi, di fate, di streghe: in un attimo si ricreava  un clima che incantava e tutti a sentire a bocca aperta.
Sicuramente queste storielle erano frutto della fantasia, ma come diceva un vecchio saggio, il solo fatto che una cosa viene pensata implica che può accadere o che sia potuta accadere.
Qui di seguito vogliamo riferire di una che ci ha colpito in particolar modo è quella che parla di compare Alfio da S.Benedetto Ullano.
Compare Alfio  dopo una giornata passata sotto il sole di agosto, stanco a dire basta, per giunta con un carico di ortaggi sulle spalle, come ogni sera, lasciata la campagna si apprestava a far ritorno a casa, su in paese, dove lo attendevano la  moglie e  i figli. Pregustava già la cena e il meritato riposo dopo una giornata di duro lavoro.
Aveva fatto ancora pochi passi e là dove inizia  una salita più ripida, ecco che gli appare un bel cavallo, col manto completamente nero,  già sellato,  diremo che era pronto per essere cavalcato. Compare Alfio come  lo vide si chiese a chi potesse appartenere quell’animale che ormai era a pochi passi, ma, quando gli fu più vicino capì che non era di nessuno della zona, chissà chi l’ha perso pensò dentro di se e mosse per proseguire il suo camino, ma l’animale lo seguiva a passi ravvicinati  era come se lo volesse invitare a farsi cavalcare, il suo modo mansueto, gli annusava la mano,  l’invito era esplicito e la stanchezza del contadino anche.
Sicchè, compare Alfio, sicuro che non era di nessuno del posto, sistemò la cesta, sulla groppa del cavallo, e senza più indugiare salì in groppa anche lui, sapeva trattare con i cavalli, da giovane, durante la guerra, era stato in cavalleria!
Il cavallo con molta docilità, si fece guidare dal contadino e tutti e due proseguivano per la via di casa. Bisogna sapere che a poche centinaia di metri prima del paese, vi è un crocevia, dove la proprietaria del terreno aveva piantato pure una croce di legno e d’un tratto mentre si proseguiva alla volta del paese, quando Alfiuzzo stava già pensando che se non si faceva vivo nessuno l’avrebbe tenuto per se e già faceva i calcoli di quanta biada gli consumava, ecco che l’animale incominciò ad agitarsi, fino ad impennarsi , a recalcitrare i nitriti poi arrivavano cielo e così il povero contadino si ritrovò a terra e privo di sensi.
Il terribile baccano si sentì fino al paese tanto che la gente corse in massa verso il luogo del terribile incidente dove trovò il contadino ancora per terra e in uno stato confusionale. Nelle vicinanze un  cerchio di fuoco ardeva e del cavallo nessuna traccia. Dopo qualche giorno il contadino  si riebbe dal terribile shoc e giurò che mai più si sarebbe fatto  fregare.
Quella Croce di legno lo salvò e pure il crocevia. Il cavallo altro non era che il diavolo tentatore che era venuto a prelevarlo per portarlo all’inferno.

venerdì 13 aprile 2012

La Leggenda di Spagnanotte


Nelle notti d'inverno da noi a volte manca la luce. Perde d'importanza internet e la televisione e i bambini ascoltano i vecchi che raccontano storie del tempo passato. Fatti di altre epoche tramandati nelle famiglie da generazioni...
Si narra che una persona abbastanza giovane dopo avere trascorso un’allegra serata con gli amici  a Palazzello stava rientrando a S.Benedetto, dove abitava con i genitori. L’ora tarda va attribuita alla buona compagnia, al fatto che c'era la fidanzata e c'era anche il vino.
Si era trovato talmente bene quella notte, che durante il tragitto pensava ancora alla compagnia e alla ragazza, d’un tratto sentì come un lamento, stava passando dalla parti di Pilingrato, si  avvicinò... fece appena in tempo a vedere qualcosa quando fu atterrito dall'orrore. Un essere terrificante cercava di ghermirlo. Lo spavento fu enorme, fece subito il segno della Croce, invocò l’Angelo Custode e scappò senza fermarsi a prendere fiato fino a raggiungere la propria abitazione.

La mattina seguente mentre era nei campi ad aiutare il padre,  gli raccontò il fatto che era successo la notte. Il padre gli spiegò che in quella zona anni prima avevano ucciso un prete, la zona vicino Pilingrato, la notizia si sparse e da allora quel luogo tra i Comuni di S.Benedetto e Lattarico venne chiamato Spagnanotte.

Ancora oggi qualcuno sostiene che, nelle le notti senza luna, durante il mese di marzo, una figura spettrale  attraversa continuamente la strada avanti e indietro per un’ora a partire dalla mezzanotte. Si tratta di una sagoma in abiti  scuri che si confondono con l’oscurità circostante, chi viaggia in macchina e conosce la storia prova un brivido... mentre nessuno va a piedi per spagnanotte a quell'ora.


giovedì 12 aprile 2012

Mbari i vashsave (il pianoro delle ragazze)


Mbari i vahsave è una località situata appena fuori dal paese verso la montagna facilmente raggiungibile partendo dal cimitero del nostro paese.
Una località percorsa da chi andava in  montagna. E in tempi non recenti tutti andavano a piedi in montagna, le donne per raccogliere legna per l’inverno gli uomini a lavorare.
S.Benedetto ha avuto da sempre una vocazione verso la montagna, la  montagna è stata da sempre fonte di sostentamento per le famiglie in autunno a raccogliere funghi, poi le castagne e poi le erbe commestibili, cicorie, asparagi, fragole. La montagna è un grande alleato del popolo sanbenedettese.
La nobiltà andava per divertirsi, per godere i benefici della natura incontaminata a anche per interrompere la quotidianità,   l’intera giornata all’aria aperta.
Accadeva d’estate,  le automobili non c’erano ancora e tutto si svolgeva nelle prossimità del pese.
Una mattina di metà agosto un gruppo di giovani ragazze dell'aristocrazia locale, come sempre, accompagnata dalla servitù, si recò nella predetta località per la gita fuori porta, la servitù, una volta sul posto, accertata l’assenza di pericoli, le lasciava da sole per poi ritornare prima che facesse buio e fare ritorno tutte insieme a casa.
La giornata scorreva regolarmente, scandita dal cinguettio degli uccelli, non c’era alito vento o quanto meno qualunque cosa potesse far pensare a turbamenti atmosferici del resto molto improbabili per il periodo dell’anno in argomento.
Ma la giornata fu ugualmente turbata allorché la servitu, andata sul luogo, dove la la mattina avevano accompagnato e lasciate le ragazze a godere allegramente la giornata, non trovarono nessuna di loro, invano perlustrarono il luogo, non esisteva traccia di passaggi oltre il perimetro, le uniche tracce portavano verso il centro del pianoro. Le ragazze furono inghiottite dalla montagna, sparite nel nulla.

La Leggenda di Pilingrato


Pilingrato è un ruscello che divide il comune di S.Benedetto con il Comune di Lattarico  ad appena un chilometro di distanza dal nostro centro storico, sulla strada provinciale nord verso Fuscaldo.
La sorgente  prima che si facessero i lavori dell’omonimo acquedotto offriva un acqua particolarmente leggera e buona per la salute di chi si avvicinava per dissetarsi. Per i viandanti rappresentava una meta irrinunciabile, quando stanchi per la calura estiva, si avvicinavano ad essa, mettevano fuori la loro merenda e si ristoravano al fresco della fonte, roba d’altri tempi!
Ma ancora oggi è un posto molto suggestivo fresco in mezzo alla fitta vegetazione è una meta frequentata soprattutto da giovani anche se i  fini sono completamente diversi.


Ancora oggi si narra che quel posto sia stato luogo di appuntamento amoroso tra un prete e una donna sposata. In una notte particolarmente buia, il marito tradito, avvertito dell’attività dei due, recatosi sul posto vi sorprese i due amanti, cogliendoli sul fatto.
L’ira, mescolata alla delusione, di fronte al tradimento della consorte armò la mano dell’uomo che si avventò contro i due uccidendone il prete il quale in fin di vita, capì l’enormità del gesto, chiese perdono e rivolgendo la testa al cielo, prima di  morire pronunciò la frase che ancora oggi si tramanda :” per un pelo ingrato” e cioè pilingratu. L’espressione non è in arbresh, sicuramente il prete non era di qua.

venerdì 6 aprile 2012

Misteri e suggestioni del Giovedi santo a San Benedetto Ullano

Le condizioni metereologiche sembravano incerte ma in serata il tempo si è stabilizzato il che ha consentito lo svolgimento di uno degli eventi più sentiti dalla comunità di San Bedetto Ullano: "la processione degli ecce homo". Si tratta di un rituale che si svolge il Giovedi santo, un evento che ha attratto nel tempo l'attenzione di antropologi ed etnologi per la peculiarità e originalità del suo svolgimento.

Con la processione si è ripetuto l’antico rito che coinvolge la totalità di questa piccola ma grande Comunità arberesh.
Constatiamo con compiacimento il fatto che questa tradizione sia stata innestata con successo tra i giovani sviluppando il turn over generazionale che è garanzia di mantenimento del rito.
Chi vive fuori per lavoro ritorna per partecipare a questa struggente funzione religiosa e chi non può essere presente fa sapere di essere profondamente amareggiato per l’assenza.
Le cose belle non possono e non devono sparire. La processione si svolge in vari momenti: apre il corteo la croce dell’Ecce homo portata da un fedele con in testa una casco di spine, seguono le statue degli "acciomari" che raffigurano le fasi salienti della Passione di nostro Signore. Chiude il corteo l’Addolorata vestita di nero.
La processione procede per le principali vie del paese con frequenti pause necessarie per intonare gli inni.
Si tratta de la "Passione" di Alessandro Manzoni, che viene intonata una strofa per volta da soli uomini in testa alla processione con un voce solista e un coro di accompagnamento.
 La processione segue il ritmo dato dagli squilli di tromba, quest'anno eseguiti da Dino, che normalmente si eseguono tra una strofe all'altra dando una cadenza funebre al rito.
Nelle retrovie con la Madonna ci sono le donne con mesti canti. Le statuine procedono nel mezzo portate dai bambini a saldare idealmente gli uomini e con le donne.
L'evento coinvolge l'intera comunità tuttavia ci piace menzionare i pilastri "storici" e quelli del "futuro" di questa manifestazione. I fratelli Moccia Guido e Rolindo, i fratelli Maio: Pascaluzzo e Libero con le nuove generazioni Massimiliano. Ismaele, Carlo , Pino e Gaetano Martino, Nuccio De Angelis,  Ettore Cribari, Franco Sabato, Santoro Giancarlo, Biagio Iulianello, Fabrizio Manes.
Il rito è stato officiato nelle sue liturgie dall'Archimandrita Donato Oliverio e da padre Giorgio.
Grazie e buona Pasqua di resurrezione a tutti.

giovedì 5 aprile 2012

Lapo Elkann testimonial di se stesso

Lapo Elkann è un personaggio discusso, complesso. Se fosse nato a Los Angeles adesso farebbe la guest-star in qualche sit-com con Charlie Sheen e si presenterebbe a casa dell’attore in compagnia di un trans o con un tortino alla marijuana. Ma siamo in Italia, e andare a scuola di diplomazia da Kissinger, serve solo per attirare antipatie e critiche pesanti.

Dotato di uno stile unico, visionario e dinamico, Lapo, eccede spesso per il suo anticonformismo da college e per le sue bravate alla Bruce Wayne in salsa piemontese.

Diciamo questo perché il giovane rampollo ha coniato un nuovo trend, il military chic. Tatuato e fisicato, lo si vede spesso a bordo di auto color-camouflage, con interni mimetici di stanza cambogiana. Non sappiamo che tipo di flash si fa Lapo Elkann, di sicuro è un vero eccentrico con un gusto per le griffe, tanto da arrivare a personalizzare i suoi capi e i suoi gadget con la targhetta "L.E", più autentico e originale di così, nell’era in cui nulla più lo è, sarebbe anche difficile.

 Del resto Lapo è uno cresciuto nell'ambiente della comunicazione strategica per la Ferrari, mica un ambiente anonimo.

Il nonno, poi, era un altro personaggio: guardava un solo tempo della Juventus, girava a bordo di una Panda, e oltre a portare l’orologio sul polsino, aveva contribuito a creare una delle più clamorose leggende metropolitane del Bel Paese. Si raccontava che avesse le narici “rifatte” in oro, a causa della sua dipendenza dalla polverina.
Ma Lapo, no, è più low-profile, gli piace la compagnia dei transessuali e sfoggia uno stile da militare americano che forse manco Mel Gibson in "We Were Soldier" possedeva.
C’è da avere pazienza però, con una famiglia di quel tipo mica poteva venir su un boy-scout, e Lapo prima o poi troverà il suo look e la sua strada. Ne siamo certi. Viva!


“Il principio regolatore della gentrificazione non è rivalutare ciò che è sommerso, ma annullare ciò che è diverso”

giovedì 29 marzo 2012

Frittule Take Away

Andare a fare le frittole in casa altrui è il trend del momento. Nato a Piano dei Rossi, la Beverly Hills country chic della calabria arbereshe, località di S. Benedetto Ullano. Che non sia un metodo per affrontare la crisi ?

La cosa funziona pressappoco così: tu vai al macello e compri la carne poi vai dal vicino che ti offre i servizi necessari e infine sempre nella casa che ti ospita consumi il prelibato cibo e puoi invitare chi ti pare, sempre nella casa del vicino a salvaguardia della propria abitazione.

Peccato che non si è pensato prima, quanti problemi si sarebbero evitati! Un’idea così rivoluzionaria, diremmo, non può che partorire da una mente progredita, gente che viaggia e sa come vanno le cose in questo mondo.

Qualche rischio tuttavia lo devi mettere in conto, infatti ultimamente , in una di queste pratiche per il forte calore durante la fase di cottura delle famose frittole, in una di queste abitazioni, a noleggio, sono saltate le piastrelle ma che importa, la patria vuole sacrifici, l’importante è il principio.

Noi condividiamo l’iniziativa quale piano socio economico culturale socialmente utile e sosteniamo con convinzione questa pratica.

Se è concesso rivolgiamo un suggerimento a questi pionieri, sappiamo per certo che no lo fanno per i propri interessi ma con spirito filantropico, altamente educativo, quello cioè di invitare più gente possibile a queste libagioni al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’importanza di tale iniziativa. Si sa che da cosa nasce cosa e quindi si incomincia con le frittole e poi si fa un pò di tutto prodotti ittici inclusi.

E fu così che le istituzioni finalmente libere dal problema economico, senza particolari impegni, grazie alle iniziative di questi pionieri, si sono ritrovati nel paese di Bengodi!

Don Donato in Pole Position come Vescovo

Dal tempo di don Giuseppe, San Benedetto ha un solo prete:Papas Nicola Villotta al quale rivolgiamo un caloroso saluto e un augurio di lunga vita a servizio delle popolazioni, dopo che l’archimandrita Eleuterio Francesco Fortino è andato a continuare la sua opera meritoria in Paradiso. Eppure molti ci hanno provato, in tempi relativamente non lontani il paese pullulava di seminaristi, ma in corso d’opera hanno rinunciato preferendo una laurea in lettere o comunque in materie umanistiche.

L’ultimo dopo aver compiuto tutti gli studi richiesti non ha mai preso messa, e rispettiamo le scelte personali senza entrare in nessun merito.

Anzi, secondo noi, è molto meglio un buon cittadino che un cattivo prete.

Veniamo al nocciolo, di tutti i preti che sono venuti da altri paesi non ci possiamo lamentare, con molta pazienza si sono accollati la responsabilità di accudire le Anime di questo paese che per la verità non è un compito facile, Marri e San Benedetto non pare, ma richiedono una grande pazienza!

Don Donato è il parroco sul quale grava tutta la responsabilità di gestione delle Anime di questo paese e non solo, considerate le responsabilità cui è chiamato all’interno della Diocesi.

La vox populi ci informa che sarà lui il futuro vescovo. Da questa pagina non possiamo che manifestare il nostro orgoglio. Forza Don Donato: i requisiti li hai tutti, sei giovane e forte, facci sognare

giovedì 15 marzo 2012

San Benedetto Ullano festeggia


Ieri, 14 Marzo San benedetto Ullano ha festeggiato il suo santo patrono.
I festeggiamenti sono stati svolti con grande professionalità da parte di tutti. Complimenti agli organizzatori e al parroco Don Donato Oliverio.
Una nota a margine però dobbiamo segnalarla:
Come ci attrezziamo per la festa di San Francesco di Paola?
Sappiamo che si tratta di una ricorrenza fortemente sentita, per cui il massimo della professionalità è richiesto a chi dovesse adoperarsi nella fase organizzativa.
 Ci sembra doveroso ringraziare chi negli anni passati ha curato i festeggiamenti in onore del santo di Paola. Sarebbe bello veramente se da parte dello staff precedente intervenisse un ripensamento al fine di non perdere il bagaglio di esperienza accumulata precedentemente che è l’ingrediente essenziale per la buona riuscita dell’evento.

mercoledì 14 marzo 2012

Versace originale: come riconoscerlo sul web

Versace originale: come riconoscerlo sul web

Cosa significa essere puppusi

La puppusagine è propria dell'animo maschile sin dalla tenere età, ecco perchè il mondo va a rotoli.
La puppusaggine salverà il mondo?
Non credo, essendo la suddetta una caratteristica prettamente maschile, probabilmente lo affosserà.
...ma che vuol dire puppusagine? Ho la sensazione che non sia una bella cosa.
UOMINI E DONNE SULLA PUPPUSAGINE
Ma te chi piace la Carfagna? ma il problema è a monte, quante donne ci sono nelle liste elettorali? quante donne guidano le grandi imprese? quante donne gestiscono il potere in senso ampio? I tg l'altra sera dicevano che la donna dopo il terzo figlio rinuncia, quasi sistematicamente, a lavorare, specie nel sud (praticamente sembrava un avvertimento!)... e intanto gli uomini per un raffreddore si chiudono in casa pe' na settimana
Che decisamente è meglio di quelle da me mensionate.... beh .. che dire non ci possiamo fare nulla se avete avuto il più bel dono dalla natura..essere mamme.... non siamo solo noi uomini, o almeno nella maggior parte dei casi, a decidere di avere figli , di consegnuenza non vedo di cosa si accusi l'uomo... e poi .... io non ne conosco uomini che per un raffreddore si buttano a casa, anzi conosco uomini che per portare la paggnotta a casa, anche alle donne con tre figli, come è giusto che sia, vanno fuori a lavorare anche in condizioni di salute ben peggiori di un semplice raffreddore.
Nessuno mette in dubbio che la sappiate portare anche voi, anzi di questi tempo e' bene che la portiate anche voi...... Ma dovete mettervi in pace con il cervello.... Cosa volete fare ? Le mamme? Le imprenditrici Le mogli? O tutto insieme. Se non ricordo male c'è un proverbio che dice " chi troppo vuole nulla stringe" e gli antichi la sapevano lunga.

Ma la puppusaggine esiste anche tra i maschi libici? E' così?
Da esperto conoscitore dei libici, anche loro sono puppusi?
Che io sappia, la puppusagine maschile è stata creata per gratificare le donne che così si prendono cura dell'uomo. Comunque il ministro del lavoro tedesco, frau non mi ricordo il nome, ha sette figli.
I libici non hanno mamme puppusogeniche che sminchiano alla radice la naturale predisposizione a sporcarsi. per esempio: giorno di pioggia...è bene incoraggiare i figli a giocare con la zanga. Il problema è che a 18 anni gli va imposto l'onere di pagare le spese di mantenimento. E' necessario essere spietati. Parlo così perchè non ho figli..non appena ne farò uno mi farò cacare in testa.
E' vero ho un figlio di cinque mesi, mi caca mi piscia e se capita mi rigurgita pure di sopra...e tutto questo con immenso piacere. Specialmente se dopo che lo fà ti guarda e ti sorride.

domenica 8 gennaio 2012

Laghicello al comune di Fuscaldo: ci dobbiamo arrabbiare?

La provincia di Cosenza con la solita arroganza espressa nella persona del presidente "a cui nulla sfugge" vuole ridefinire i confini comunali. L'amministrazione comunale di San Benedetto Ullano questa volta è vittima di tanta tracotanza. L'errore è di coloro che hanno fornito queste informazioni e della provincia di Cosenza che ha stampato un calendario senza fare controlli. Hanno creato un danno d'immagine alla nostra comunità per non parlare della opportunità di stampare calendari quando le strade sono ridotte a mulattiere.
Il Laghicello per San Benedetto Ullano è un simbolo. La nostra comunità è orgogliosa di metterla a disposizione di tutti curando la pulizia e il patrimonio naturalistico. Non vorremmo che un giorno, per colpa di qualche  incidente fossimo costretti a recitarlo e farlo diventare un posto a pagamento per fuscadini e paolani che volessero usarlo per fare qualche pic-nic e portare immondizia.
Comunque è un problema temporaneo. Si spera che le province vengano abolite, così oltre a non sprecare i soldi dei cittadini, non faranno nemmeno errori che dimostrano solo la loro incapacità. Confidiamo che in tempi rapidi si occupino delle loro competenze come ad esempio la viabilità che giace in uno stato pietoso.