venerdì 2 dicembre 2011

Nel Paese della fiducia

Era diventato il paese in cui bisognava credere in se stessi e avere fiducia.
Il tram puzzava e dovevi avere fiducia,
Tutti dovevano avere fiducia in se stessi, anche chi non era mai stato capace di concludere nulla.
Nella farmacia entravano i clienti con i cani e dovevi avere fiducia.
Ti davano un multa per una caldaia che non possedevi e dovevi avere fiducia.
Gli operai andavano in cassa integrazione ma con autostima e fiducia.
I pensionati compravano con la tessera della povertà ma avevano fiducia.
I bambini a Natale volevano la Playstation 3 e con fiducia, il 24 Dicembre, andavano a dormire.

Poi un giorno freddo di Febbraio i bancomat si bloccarono. E loro continuarono ad avere fiducia.
Sarebbe arrivata l'estate, i trasporti erano fermi e i supermercati vuoti, ma la fiducia alle 3 del pomeriggio girava a piedi. La benzina era finita. Ma bastava la salute e con un pò di fiducia le cose sarebbero andate meglio. Quello era il paese della fiducia, altroché! E la gente credeva in se stessa. Solidi come una fortezza piantata nella roccia.

Qualcuno però iniziò a fare affidamento su altri. Riconobbe di essere quello che un volta si sarebbe chiamato "un cretino". Il cretino, questo individuo senza fiducia in se stesso, dubitava delle sue capacità organizzative e si rendeva conto che in effetti c'erano degli individui più dotati di lui. Iniziò a fidarsi di loro.
Se aveva un problema andava da chi poteva risolverlo e si accorse e c'erano altre persone capaci di risolvere i suoi problemi. Allora il cretino iniziò a delegare agli altri quello che lui, anche con molta fiducia, non sapeva fare. In poco tempo gli altri vedevano quello che faceva il cretino e si ricordarono che forse era meglio essere cretini che avere troppa fiducia in se stessi.
In poco tempo le benzina iniziò a pompare e i supermercati si riempirono di nuovo.
Avevano perso fiducia in se stessi. Da bravi cretini si rivolgevano a chi era più in gamba di loro e tutto ritornò come prima.     

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