martedì 20 settembre 2011

Super 8 recensione del fim

La fantascienza per ragazzi della premiata ditta Spielberg & Co.
Prendi cinque ragazzini appassionati di cinema che vogliono girare il film della loro vita in un paesino dell’ Ohio. Prendi un re Mida di Hollywood come Steven Spielberg. Affida un soggetto solido ad un moderno demiurgo come J.J. Abrams, e condisci il tutto con una macchina da presa solida e virtuosistica. Non servono grandi sceneggiature se alle spalle ci sono alcuni tra i più abili maestri del viral marketing, capace di costruire una campagna pubblicitaria degna di entrare nei corsi di laurea di economia. Come uscire dalla crisi con la creatività. Gli elementi classici dell’azione e dell’avventura ci sono tutti. L’azione si svolge in una cittadina dell’ Ohio, ultimo scorcio degli anni 70, un gruppetto di giovani cineasti alle prese con il loro film. Poi l’azione: un incidente ferroviario spaventoso, e il rapido e sospetto arrivo dei militari sul luogo del disastro.

Super 8 è un film che parte bene e mantiene le aspettative per una buona parte del film. La scena del film nel film con il disastro ferroviario è davvero ben studiata, scritta e realizzata. Perfettamente in linea con il pensiero dello Spielberg produttore. E in effetti ricorda molto alcune spettacolari e complesse soluzioni a la Transformers. I giovani film maker coinvolti in questa avventura si distinguono per coraggio grinta ed entusiasmo. La ricostruzione della cittadina tipica americana nella cornice fine anni settanta è curata con gusto del particolare ed è tra le cose più riuscite di questo film. Convincono anche tutti gli attori ed in particolare tutti i giovanissimi. Ricorda a tratti lo Stephen King fantascientifico e ovviamente anche molte opere di Spielberg.

Certo il film possiede quella capacità di raccontare una piccola storia che si inserisce in una più grande. Ma forse da un nuovo talento della New New Hollywood come J.J. Abrams (il produttore di Lost) ci si aspettava qualcosa di più. Mentre il finale lascia un po’ l’amaro in bocca e fa pensare che si potrebbe sprecare più tempo nella scrittura di una sceneggiatura intrigante che nelle strategie di marketing e di lancio commerciale. Godibile nella sua prevedibilità. Più District 9 e Monsters che Incontri ravvicinati di terzo tipo ed E.T.
P.S.
Non alzatevi durante i titoli di coda! Sarete ricompensati con "The Case" il filmino super otto realizzato dai ragazzi protagonisti della pellicola.

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